COSA SONO LE RUGHE?
SCOPRIAMOLE INSIEME:
Le rughe rappresentano il segno più significativo e visibile dell’invecchiamento cutaneo e manifestano, per questo, numerose implicazioni di carattere sociale e psicologico.
Dal punto di vista morfologico, le rughe appaiono come solchi lineari permanenti della pelle, che variano nel numero e nella profondità a seconda dell’età, dello stile di vita e della regione corporea.
I fattori principali che favoriscono la formazione delle rughe sono:
- L’INVECCHIAMENTO
- I MOVIMENTI MUSCOLARI
- L’ESPOSIZIONE SOLARE
- LA FORZA DI GRAVITÀ
- LA POSTURA NOTTURNA
In generale le rughe possono insorgere come conseguenza di una dermocontrazione (dovuta alla diminuzione della capacità dei muscoli mimici del viso di decontrarsi) o come il risultato dell’atrofia della cute e della degradazione delle fibre elastiche.
Esistono diversi sistemi di classificazione delle rughe: in base all’età, alle cause intrinseche ed estrinseche e alla morfologia.
1. LA CLASSIFICAZIONE MORFOEVOLUTIVA:
Questo sistema di classificazione mette in relazione l’aspetto della ruga con l’età del soggetto e individua quattro quadri clinici:
A) 0-25 anni: assenza di rughe;
B) 25-35 anni: presenza di rughe primarie. Si tratta di solchi lineari delimitati da bordi di altezza uguale che possono avere una pendenza dolce (rughe glabellari verticali, rughe nasogeniene) o ripida (rughe perioculari a zampa di gallina);
C) 35-50 anni: presenza di rughe secondarie. Generalmente rappresentano una evoluzione delle rughe primarie e appaiono come solchi lineari delimitati da bordi di altezza diseguale (rughe labogeniene, solchi nasogenieni);
D) Oltre i 50 anni: presenza di rughe terziarie. Costituiscono un ulteriore aggravamento delle rughe precedenti e appaiono come solchi profondi caratterizzati da una netta sporgenza e da una certa lassità dei tessuti circostanti.
2. CLASSIFICAZIONE MORFOCAUSALE:
A) RUGHE DI ESPRESSIONE: Si tratta dei classici solchi che si formano sulla cute del viso a causa della ripetuta contrazione dei muscoli mimici della faccia, perciò sono più evidenti nei soggetti che fanno largo uso delle espressioni facciali. Sono ben visibili già all’età di 30 anni e diventano più profonde col passare del tempo; sono più marcate in alcune aree del volto e non sempre sono simmetriche. I muscoli mimici del viso, detti anche pellicciai, si inseriscono nel derma con almeno una delle loro estremità, per questo sono in grado di muovere la pelle, facendo assumere al volto le diverse espressioni. Tra essi abbiamo: il muscolo epicranico, i muscoli auricolari, il muscolo orbicolare dell’occhio, il muscolo corrugatore del sopracciglio, i muscoli del naso, i muscoli delle labbra. Questi muscoli mimici, col tempo danno origine alle diverse rughe di espressione come: le rughe frontali orizzontali, le rughe glabellari verticali e orizzontali, le rughe perioculari, le rughe perilabiali, le rughe nasogeniene e labogeniene e le rughe trasversali del collo.
Una volta formatesi, queste rughe tendono ad accentuarsi progressivamente, soprattutto nelle donne che presentano una cute più sottile.
B) RUGHE GRAVITAZIONALI: Sono dette anche pieghe di lassità cutaneo-muscolare (increspature) e insorgono in conseguenza del cedimento di alcune strutture di sostegno presenti nel derma, in particolare quando le fibre elastiche e i fasci di collagene risultano danneggiati e non sono più in grado di contrastare la forza di gravità. Sono tipiche del cronoinvecchiamento e aumentano di profondità con il trascorrere degli anni nelle zone colpite da lassità, nelle quali il tessuto adiposo riduce il proprio turgore e il derma tende a cedere. Sono particolarmente evidenti nei soggetti anziani a livello della zona periombelicale, sulle braccia, sulle cosce e sui fianchi. Rientrano tra le rughe gravitazionali anche alcuni segni presenti a livello del viso, come i solchi nasogenieni, le rughe labogeniene, la blefarocalasi e il doppio mento.
C) RUGHE ATTINICHE: Sono dette anche glifiche, sono tipiche della cute fotoinvecchiata e rappresentano la conseguenza degli effetti dannosi delle radiazioni solari a livello delle fibre collagene ed elastiche, per questo si osservano prevalentemente nelle zone fotoesposte (in particolare sulle guance). Queste rughe risultano particolarmente evidenti nei soggetti con carnagione chiara che si sono esposti per periodi prolungati alle radiazioni ultraviolette.
D) PIEGHE DA SONNO: Sono dette anche grinze e dipendono dalla postura assunta durante il sonno, per questo generalmente non sono simmetriche, ma si osservano prevalentemente su un lato del viso, a livello della fronte e delle guance; appaiono come solchi che attraversano obliquamente le rughe lineari. La loro distribuzione varia a seconda della parte del volto maggiormente appoggiato, soprattutto fronte e guance.
Le donne, che più spesso degli uomini tendono a dormire sul fianco, sono più propense a vedere apparire questi segni sul mento e sulle guance. Gli uomini invece tendono a svilupparle sulla fronte dato che più spesso dormono a faccia in giù. Invece le persone che dormono in posizione supina, non vedono l’insorgenza di queste grinze dato che la loro pelle non resta stropicciata contro il cuscino.In gioventù queste rughe scompaiono dopo il risveglio, ma con il passare degli anni tendono a diventare permanenti.
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