LA PELLE E IL SOLE
Il sole come ben sappiamo è sempre stato per l’umanità simbolo di benessere psicofisico e di forza, ma all’inizio del secolo avere la pelle chiara e pallida era simbolo di nobiltà, mentre la pelle scura e abbronzata attestava una vita povera trascorsa a lavorare nei campi. Solo verso la metà del secolo scorso, in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, grazie allo sviluppo economico e al progresso dei trasporti, la tintarella è diventata simbolo di benessere e prosperità per tutti coloro che potevano concedersi il lusso di trascorrere vacanze al mare.
MA DA COSA È COMPOSTO LO SPETTRO SOLARE?
Esso é composto da: raggi ultravioletti, raggi visibili e raggi infrarossi.
I raggi ultravioletti (UV) sono responsabili del fotoinvecchiamento e si suddividono in 3 categorie principali, da quelli a maggiore a quelli a minore lunghezza d’onda: UVA, UVB, UVC.
- UVC (280-100 NM): sono le radiazioni più pericolose ed energetiche, ma non raggiungono la superficie terrestre in quanto vengono assorbite dallo strato d’ozono presente nella stratosfera.
- UVB (315-280 NM): stimolano la produzione di nuova melanina e favoriscono l’arrossamento della pelle (eritema); inoltre, in virtù dell’elevata energia, provocano un danno diretto a livello del DNA cellulare e sono responsabili dell’insorgenza dei tumori cutanei. Le radiazioni UVB sono trattenute dai vetri e non oltrepassano l’epidermide. Provocano un’abbronzatura “indiretta”, in 3-4 giorni
- UVA (400-315 NM): favoriscono la maturazione della melanina presente a livello cutaneo, sono responsabili del fotoinvecchiamento e sono coinvolte nelle reazioni di fotosensibilizzazione. Le radiazioni UVA sono dotate di un elevato potere di penetrazione, per questo non vengono trattenute dai vetri e riescono ad oltrepassare l’epidermide, raggiungendo il derma e deteriorando le fibre elastiche e collagene, fondamentali per il sostegno della cute. Queste radiazioni inducono la produzione di radicali liberi che danneggiano il DNA, le membrane e i sistemi enzimatici della pelle.
COSA PUO’ PROVOCARE UNA SOVRAESPOSIZIONE?
Può provocare: disidratazione della pelle, eritemi solari, ipercheratosi e ipertricosi.
QUALI SONO LE DUE DIVERSE MODALITÀ DI PROTEZIONE DEL CORPO?
La cute protegge il corpo attraverso una: DIFESA FISICA e una DIFESA CHIMICA.
Per difesa fisica si intende l’aumentata produzione di cheratinociti, le cellule più numerose nell’epidermide, con conseguente ispessimento dello strato corneo.
Per difesa chimica si intende, invece, un aumento nella produzione di melanina (un pigmento scuro elaborato da particolari cellule dette: melanociti che conferiscono il colore più o meno scuro della pelle, dei capelli e dei peli).
I SOLARI
Per proteggere la cute sono molto importanti i filtri solari, la cui principale caratteristica è quella di filtrare i raggi UV. In cosmesi sono utilizzati due classi di filtri solari: i filtri organici o chimici, che assorbono l’energia solare e, per reazione chimica la degradano a semplice calore, e i filtri minerali o fisici, che agiscono riflettendo gli UV e impedendo loro di entrare in contatto con la pelle.
I filtri solari si distinguono in funzione del loro fattore di protezione, (SPF). Esso è un numero che indica per quanto tempo è possibile esporsi utilizzando un determinato filtro prima di incorrere in scottature o eritemi della pelle, cioè indica il grado di capacità di un protettore solare di arrestare le radiazioni solari.
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